Il 3 agosto scorso era l’ultimo giorno di lavoro per molte persone prima delle vacanze. Il traffico mattutino era come tutti gli altri giorni. Ma se uno passava in piazza Zara verso le 7 e mezza trovava un gruppetto di 11 persone pronte per partire per un avventura insieme. Non sto ad elencare le persone per non annoiare, le citero durante il racconto. Fatto sta che io era nella macchina di Omar insieme al medesimo e al Sosia. Aspetti positivi: Autoradio nuovo con entrata USB, musica scelta da Omar. Aspetti negativi: l’unica auto senza aria condizionata.
Il piano di viaggio prevede di partire presto al venerdì per prendersela con calma e arrivare sabato sera a Torre Pali, in provincia di Lecce. La sosta notturna è prevista in quel di Bomba, paesino sconosciuto in cui Talpa ha trovato un ostello.
Si parte presto per passare Bologna, punto nevralgico, ad un’ora decente e così succede. Prima sosta autogrill a Bologna alle 11. Prima macchina dispersa: quella di Fabio (n.b. Lancia Lybra 2.4 jtd, per di più in mano a Fabio), e si capisce già che è impossibile non farlo correre. Si decide di mangiare all’altezza di Ancona e si riparte. Altro appunto: prima dormita del Sosia di un’oretta.
Dopo un po’ di chilometri, poco prima di Rimini leggo il cartello di 123 km ad Ancona e tutto contento dico: “bene fra un’ora siamo la”. Non l’avessi mai detto. Tempo un minuto e ci troviamo fermi in coda. La coda si prolunga fino a Rimini e la pausa pranzo viene anticipata. Il Sosia intanto si è fatto un’altro sonnellino.
Dopo pranzo si riparte belli satolli in direzione Bomba. Il Sosia crolla subito addormentato. Non vediamo il cartello di entrata in Terronia, ma si capisce subito dallo stile di guida: percentuale di auto sulla corsia di marcia: 20%, percentuale di auto sulla corsia di sorpasso: 80%, velocità di marcia sulla corsia di sorpasso: 110 km/h. A parte la guida il viaggio fila abbastanza liscio, da notare un incendio situato esattamente sopra una galleria dell’autostrada, passano le varie Ancona, Pescara e varie quando si arriva alla nostra uscita: Val di Sangro.
La Val di Sangro è un posto molto particolare: innanzitutto è comunità montana, nonostante arrivi al mare e le montagne più alte non sono montagne. La popolarità per il luogo arriva più per la squadra del Castel di Sangro che per tutto il resto. Comunque percorriamo questa valle con il mare alle spalle su una scorrevole e larga strada deserta seguendo i cartelli indicanti Bomba. Arrivati ad un incrocio si vede una pila di cartelli blu che saranno stati in tutto una ventina. Cerchiamo di scorrerli tutti in fretta, Bomba lo vediamo solo all’ultimo perché era in fondo in mezzo alle sterpaglie, in modo che non fosse molto leggibile. Va beh, sarà un bel posto…
Dopo poco si arriva a Bomba, e si sale al paese vecchio, abbarbicato sul fianco della collina, con tutte le case vecchie. Non c’era nessuno in giro, solo qualche vecchietto che ci guardava male. Dopo poco ci accorgiamo che l’ostello si trovava vicino al lago. E si, a Bomba c’è anche un lago (artificiale) di modeste dimensioni che funge da richiamo turistico. In fatti sulla riva del lago troviamo il centro turistico Isola Verde, comprendente ostello, bungalows e campeggio con piscina. La piscina non l’abbiamo sfruttata perchè costava 5€ e chiudeva dopo 20 minuti, per cui sistemati i bagagli siamo andati al lago. In attesa di cena abbiamo preso un aperitivo al bar giocando a Solo (vedi due post fa), cenato nel ristorante del centro turistico ci siamo riconcessi un po’ di Solo (beccandoci insulti per il casino) prima di andare a dormire.
Nel prossimo post racconterò la seconda giornata di viaggio.
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