Vi voglio parlare di un episodio venuto fuori poco tempo fa, ma che considero degno di riflessione.
La foto qui sopra è una foto presa da Flickr, servizio di hosting fotografico di cui ho già parlato. E’ stata scattata e messa su Flickr con una licenza Creative Commons che permetto l’utilizzo di essa a fini commerciali solamente nel caso si espliciti l’autore di essa. Qui entra in scena la Virgin, multinazionale con interessi in mille campi. Il provider telefonico australiano Virgin Mobile ha visto la foto in questione su Flickr e l’ha utilizzata per creare questo cartellone qui sotto:
Nell’angolo in basso a sinistra c’è scritto l’autore (o meglio il suo indirizzo su Flickr).
Nella teoria quello fatto da Virgin Mobile è una cosa del tutto legale, dal punto di vista etico non tanto: l’autore non è stato contattato in precedenza. Per di più il soggetto della foto non è l’autore, ma una ragazza di 16 anni del Texas. La famiglia della ragazza protagonista dello scatto ha deciso di denunciare la Virgin Mobile per lesione della provacy, ma difficilmente riuscirà a vincere.
Questo fatto fa riflettere:
– Le multinazionali hanno finalmente deciso di utilizzare gli User Generated Content, con un risparmio di risorse incredibile.
– Gli User Generated Content non sono al sicuro come si credeva. Difatti spesso non si conosce la licenza del materiale che poniamo in rete. Su Flickr è pre-impostata una licenza abbastanza libera, e pochi utenti la cambiano, spesso anche solo per ignoranza.
Risultato: Internet cresce, le multinazionali anche.